lunedì 3 settembre 2018

Da tradurre: Ricardo Piglia

Ricardo Piglia



I casi del commissario Croce

“Un filosofo produce idee, un poeta poesie, un sacerdote prediche, un professore manuali, ecc. un delinquente produce delitti”, e non soltanto quelli, scrive nel 1857 Karl Marx, prendendo in esame le attività umane stimolate o favorite dall’esercizio del crimine. Tra le tante, non mancano l’arte, la letteratura e il romanzo, e non c’è quindi da stupirsi che nella sua Antología personal, pubblicata da Anagrama nel 2015 e composta in parti uguali da racconti e saggi, Ricardo Piglia abbia scelto questo brano per introdurre i tre racconti del capitolo Los casos de Croce, dedicati al medesimo commissario protagonista di Bersaglio Notturno (Feltrinelli, 2011): un personaggio che l’autore amava in modo particolare, “per il suo passato e per il modo delirante con cui risolve  o non risolve  i problemi che gli si presentano”, ha confessato in una breve nota.

Adesso il commissario ritorna in un’antologia postuma, preparata da Piglia durante i suoi ultimi e affaccendatissimi anni, vissuti in lotta costante con la malattia: Los casos del Comisario Croce (Anagrama, pag. 184, e. 16,9, dal 12 settembre nelle librerie spagnole), che aggiunge otto racconti inediti ai tre già noti. Dal caso del marinaio jugoslavo accusato di aver ucciso una prostituta, a quello di un introvabile film pornografico di Eva Perón, Croce va incontro a nuovi dilemmi racchiusi in una rete di riferimenti e allusioni ad Agatha Christie, Conan Doyle, Chesterton o Poe: una sorta di omaggio a Borges, che grazie alla collana El Septimo Circulo, da lui diretta con Bioy Casares, aveva portato in Argentina i maestri inglesi e americani del giallo per enigmi, il cui detective è, secondo Piglia, l’incarnazione dell’intellettuale che tenta di decifrare il mondo e i suoi labirinti. Ma il commissario ha qualcosa in comune anche con i disincantati, solitari investigatori dell’hard boiled nordamericano, che negli anni ’70 popolavano la Serie Negra curata da Piglia per la Editorial Tiempo Contemporaneo, imperniata sul detective in quanto uomo d’azione che affronta i crimini nati dall’incrocio tra denaro e potere. E, quasi a chiudere un cerchio, nell’indice del primo volume pubblicato (un’antologia del 1969 fitta di nomi celebri come Chandler, Cain, Hammett) si legge: “Selezione e note di Emilio Renzi”.


Questo articolo è apparso sul quotidiano Il manifesto nel settembre del 2018