martedì 30 marzo 2021

Anniversari e addii: Carlos Busqued

 

Carlos Busqued

Unopera esigua, ma perfetta

Lunedì 29 marzo è morto Carlos Busqued, in seguito a quello che viene sibillinamente definito dai giornali argentini e spagnoli “un incidente domestico”. Qualunque sia la causa della sua morte, se ne va a cinquant’anni l’autore di uno dei libri più significativi, intensi e originali sull’ultima dittatura argentina, affrontata nel suo romanzo d’esordio Sotto questo sole tremendo (una recensione dell’edizione italiana si può leggere tra i post del 2014, in questo blog) in modo non esplicito, ma “laterale”, attraverso un’inequivocabile e trasparente “parlare d’altro”.

Busqued era nato nel 1970, all’epoca del golpe aveva sei anni e sfiorava i tredici quando il regime dei generali si è rovinosamente concluso; il suo romanzo – uno tra i più belli apparsi negli ultimi vent’anni in Argentina – appartiene dunque alla cosiddetta “letteratura dei figli”, segnati in profondità dalle conseguenze di una tragedia che continua ad allungare la sua ombra su ogni aspetto della vita nazionale. E il suo magnifico noir, costruito e scritto in modo così magistrale, così crudele e così capace di sconfinare a ogni passo in uno humor che è stretto parente dell’orrore, basta da solo a consacrarlo come un grande scrittore, uno di quelli che la storia della letteratura non può non ricordare, anche quando, come Busqued, lasciano dietro di sé solo una manciata di racconti e due romanzi.

Un’opera esigua, ma perfetta.